Cosa ci vuole ad assemblare un po’ di carne macinata mista, aggiustarla di sale, aromi e un pizzico d’aglio e poi, una volta sagomata, metterla a friggere? In realtà, tanto. Perchè quella della preparazione della polpetta è una vera arte.
I buffet, ma anche le osterie triestine hanno da sempre un punto d’onore nel fornire il miglior prodotto possibile di questa tipica specialità da banco. E non parliamo delle famiglie, dove la ricetta delle polpette della nonna è un segreto che viene tramandato con una segretezza che la Cia si può scordare…
È assolutamente naturale, dunque, scontato quasi che attorno a questa specialità gastronomica si costruisca una volta all’anno una vera gara (aperta a professionisti e non, con premiazioni separate), per sancire il primato di questa vera icona locale.
Succederà anche quest’anno, lunedì 27 aprile, quando al “Diaz 2”, nell’omonima via, gli appassionati di questo cibo ruspante potranno cimentarsi nelle loro preparazioni sul tema.
L’iniziativa si deve anche quest’anno all’Associazione Cuochi Trieste del pirotecnico Emilio Cuk, che oltre ad organizzare la kermesse sarà anche il capo della giuria che dovrà assaggiare i prodotti che cuochi professionisti e semplici appassionati friggeranno sul momento, in una cucina implementata per l’occasione dai gestori del locale.
L’organizzazione della sfida farà capo contemporaneamente all’Atc e al locale stesso.
Si dovrà dunque chiamare il 3382373558 (Diaz 2) o il 3495435160 (Cuochi) per iscriversi, gratuitamente, alla tenzone, ed apprendere i contenuti del regolamento della gara.
È possibile, in sintesi, cimentarsi su polpette di carne, pesce o verdure, tanto per non fare torto a nessuno. I partecipanti dovranno realizzarne al massimo dieci, da friggere o infornare in loco.
Eccezion fatta per l’assaggio riservato alla giuria, le altre “meatballs” saranno riservate al pubblico che, come nelle precedenti edizioni, non mancherà certo di animare l’evento.
La gara si svilupperà dalle 16 del pomeriggio in poi, per consentire ai partecipanti (35 il numero massimo fissato) di realizzare le loro proposte nel tempo necessario ad evitare che risultino troppo cotte o, peggio, crude. Alcuni professionisti saranno comunque in cucina a dare eventualmente la loro utile consulenza.